Ciao a tutti! Questa guida nasce per permettere ai neofiti di capire cosa si può ottenere con l’astrofotografia amatoriale economica. Premessa: indipendentemente dal setup, dovete dimenticarvi le immagini di Hubble o simili, quei livelli sono irraggiungibili per gli amatori!
Prima di immergerci nella pratica andiamo a cogliere qualche nozione base.
Esistono 2 tipi di astrofotografia: deepsky (o profondo cielo) e planetaria. Il deepsky comprende tutto il profondo cielo, come galassie, nebulose e ammassi. Per fotografare il profondo cielo bisogna avere una montatura che consenta un inseguimento perfetto, in quanto verranno fatte molte foto con tempi di esposizione lunghi utilizzando delle Reflex che possono essere appositamente modificate o dei sensori dedicati.
Una volta ultimata la sessione di foto (questi scatti si chiamano light), queste verranno mediate, tramite appositi software, insieme ad altri scatti: dark, flat e bias.
I dark sono scatti che vengono fatti con il telescopio tappato e lasciando esposizione ed ISO uguali a quelli utilizzati per i light e servono a limitare il rumore termico.
I bias sono scatti che vengono fatti con il telescopio tappato ed eseguiti agli stessi ISO dei light ma con l'esposizione più rapida consentita e servono a limitare il rumore elettronico.
I flat vengono fatti puntando una sorgente luminosa omogenea e servono a togliere dalla foto finale la vignettatura e lo sporco sul sensore e sugli specchi/lenti.
L’imaging planetario, ovviamente, comprende la fotografia dei pianeti del sistema solare e della luna.
Per fare questo tipo di fotografie la tecnica migliore è effettuare un video al corpo celeste e unire i vari frame per ottenere un’immagine, che si andrà poi ad elaborare tramite software dedicati.
Il video viene fatto in quanto la turbolenza atmosferica deforma continuamente i pianeti, quindi, facendo un video, si tengono solamente i frame i migliori e si scartano quelli deformati.
Nonostante queste siano le tecniche di base, non esiste una procedura “da manuale” per fare astrofotografia!
Ogni astrofotografo usa le tecniche, i software e l’elaborazione che preferisce e che gli hanno permesso di ottenere i migliori risultati.
Il bello dell’astrofotografia è anche questo, confrontarsi con altri astrofili per scambiarsi consigli, tecniche e trucchi!
Detto ciò, quello che vado ad elencarvi è il mio percorso e le tecniche con cui mi sono trovato meglio.
I miei telescopi sono un 200/1000 Sky-Watcher su HEQ5 e un 114/900 della Sky-Watcher con montatura EQ1 motorizzata in AR, vi porterò spesso gli esempi di Saturno e Giove, in quanto li ho fotografati in tutti i modi.
Il mio percorso riguardante l'imaging planetario è diviso in 4 step:
- Foto con scatto singolo appoggiando il telefono all’oculare
- Foto con scatto singolo collegando il telefono all’oculare tramite un adattatore
- Foto elaborata da un video collegando il telefono all’oculare tramite un adattatore
- Foto elaborata da un video tramite cam planetaria
1) Foto con scatto singolo appoggiando il telefono all’oculare. La prima volta che ho visto Saturno l’istinto è stato quello di mollare tutto, prendere il cellulare e scattare una foto nell’oculare (già qua si notava l’astrofotografo in me ahaha). Questo metodo si chiama afocale, è il più veloce ed intuitivo ma è anche quello che da risultati più scarsi. Le foto sono quasi sempre deformi o mosse e bisogna sperare di scattare la foto nell’istante perfetto:
Se nonostante la qualità di queste foto, vi emozionate nel sapere che quel puntino è un pianeta lontano milioni di kilometri (come è successo a me), siete sulla buona strada.
2) Foto con scatto singolo collegando il telefono all’oculare tramite un adattatore Questa tipologia può sembrare molto simile alla prima, ma l’adattatore da una grossissima mano. La procedura è uguale alla precedente, con la differenza che il telefono è sempre puntato correttamente nell’oculare. Questo è un vantaggio in quanto eliminate il rischio di fare le foto mosse. In queste foto si inizia a distinguere, per esempio, l’anello di Saturno o le fasce di Giove. Neanche di questa tipologia ho più alcuna foto, se non la luna che vi allego qui sotto.
3) Foto elaborata da un video collegando il telefono all’oculare tramite un adattatore Adesso cominciamo ad avvicinarci al procedimento spiegato all’inizio della guida. Qui il procedimento è un po’ più elaborato: prevede l’uso di un PC e, utile ma non indispensabile al 100%, un motore sulla montatura che permetta di inseguire il pianeta. Dopo aver collegato il telefono all’adattatore, invece di scattare una foto, si fa un video di circa un minuto (se si ha il motore inseguitore, altrimenti più lungo che si può). Finito il video si utilizza un programma come Registax o Autostakkert per unire i frame desiderati, e si otterrà un’immagine grezza. Questa immagine dovrà poi essere perfezionata con software tipo Registax e/o Photoshop. Registax è un programma molto intuitivo, esiste anche un tutorial su YouTube di Luca Fornaciari, vi consiglio di dargli un'occhiata. Questo software permette di modificare le foto tramite 6 wavelet che aumentano la nitidezza, oltre ad altri utilissimi comandi. Con questa tecnica la qualità sale ancora, Saturno si definisce e Giove diventa una nitida biglia, vi allego le mie foto!
4) Foto elaborata da un video tramite cam planetaria Se la differenza tra le foto delle altre tecniche era ben visibile ma non incredibile, qua si fa un bel salto. Il primo salto che si compie è quello economico: una cam planetaria nuova costa intorno ai € 200 (io l’ho presa usata a 90) e ce ne sono di 2 tipi: monocromatiche e a colori. Le monocromatiche sono più costose e necessitano di filtri colorati, però sono più sensibili e regalano più particolari. Quella che ho preso io è la QHY5-II-C, l’ho presa a colori in quanto più economica e perché volevo direttamente un’immagine a colori finita, senza dover comprare anche filtri e ruota porta filtri. Qua il procedimento cambia. La cam ha la forma di un oculare, va possibilmente attaccata ad una Barlow 2x o 3x e va collegata ad un PC per funzionare. Esistono molti software per farle funzionare, io ho usato Sharpcap e Firecapture. Sul monitor compaiono molte impostazioni da settare e quello che vede la cam. Scelte le impostazioni che più ci aggradano, andiamo a catturare un filmato del pianeta come faremmo col telefonino. Finito il video facciamo lo stesso identico procedimento di elaborazione che abbiamo fatto per il punto 3, il risultato però è un po’ diverso, vi allego le immagini.
Quando invece ho ripreso Saturno e Marte con il 200/1000 e cam planetaria, il risultato è migliorato ulteriormente:
Per quanto riguarda il deep sky, invece, ho fatto poche foto fin'ora, entrambe con il 200/1000 e reflex:
Questa è stata la mia esperienza fino ad ora, spero possa tornarvi utile!
Alessandro Biasia